Buona domenica Lettori!
Ecco la seconda intervista a Francesco Spada, autore de “La leggenda di Jake di Fairlith – Il flauto magico”, un libro fantasy che sta per essere pubblicato dalla casa editrice Bookabook, attraverso crowdfunding!
Come avevo già annunciato nel primo articolo (se te lo sei perso clicca → QUI) avevo in mente di pubblicare una seconda intervista, più specifica, su trama e personaggi e Francesco, ancora una volta, è stato super disponibile e… Rullo di tamburi e suspence… E’ stato così gentile da condividere con me, e con voi, alcuneimmagini inedite del protagonista Jake, disegnate dall’artista e illustratrice Bianca De Maio, vi invito pertanto a visitare la sua pagina Facebook cliccando → QUI così da poter osservare le sue creazioni e rimanere aggiornati su tutte le novità!
Ma adesso torniamo all’intervista, COMINCIAMO!
Ciao Francesco e bentornato sul blog “Il profumo dei libri”. Nella scorsa intervista avevamo lasciato in sospeso alcuni argomenti inerenti a trama e personaggi che mi piacerebbe molto approfondire, non solo per far conoscere il tuo libro, ma anche per capire come uno scrittore decide di procedere durante la stesura del testo.
Quindi iniziamo subito, ecco una delle domande che da sempre mi frulla in testa: come si crea un protagonista come Jake? Mi spiego meglio. Ti sei ispirato a qualcuno in particolare nella vita reale? O invece si tratta di un personaggio di pura fantasia, e se così fosse, come si crea dal nulla?
![illustr 1 - Copia (2)[702]](https://redvalentinedot.files.wordpress.com/2018/04/illustr-1-copia-2702.jpg?w=385&h=896)
“Ciao Vale, grazie a te per avermi nuovamente scritto.
Jake è un personaggio che ha sempre aleggiato su di me, è sempre esistito, fin quando da bambino immaginavo di essere un principe e partire per avventure intorno al mondo. Alla fine quel mio alter ego ha deciso di venire fuori e di raccontare la sua storia. Diciamo che inconsciamente ho parlato di me, ho descritto me, o meglio ancora quella che sarebbe la mia versione nel mondo delle fiabe. Certo Jake è molto più sfacciato di me, nasconde le insicurezze con la spavalderia, si butta a capofitto nelle situazioni senza pensare alle conseguenze, diversamente da me che sto a rimuginare secoli prima di prendere una decisione importante… allo stesso tempo direi che Jake è quello che sono e quello che vorrei essere, condividiamo gli stessi valori, lo stesso modo di pensare, semplicemente agiamo in modo diverso.”
La storia di Jake è una storia di coraggio ed eroismo, ma anche amicizia, crescita e lealtà, che porta il protagonista a prendere delle decisioni importanti, il tutto si mette in moto attraverso l’espediente del viaggio che egli, insieme ai compagni d’avventura, deve compiere alla ricerca del magico artefatto, ovvero il flauto. Un viaggio che non ha il solo obiettivo di sconfiggere il male, ma anche quello di conoscere sé stessi. Quindi si potrebbe definire un viaggio introspettivo, credi che questa possa essere una buona metafora della vita reale?

“In un certo senso si. Jake parte alla ricerca del Flauto, in parte perché vuole spezzare una maledizione, in parte non per i giusti motivi, come gli spiegherà poi Merlino. Per qualsiasi percorso intraprendiamo, penso che sia di vitale importanza fermarci di tanto in tanto e domandarci chi siamo, cosa stiamo facendo, se siamo felici, se avevamo immaginato di raggiungere quel punto della nostra storia, se ne siamo soddisfatti. Solo dopo che abbiamo trovato risposta a queste domande possiamo poi guardare avanti e scegliere il passo successivo, del resto ogni scelta ci condiziona, ogni persona che incontriamo ci rende diversi, l’ambiente che ci circonda ha un forte impatto su di noi, quindi noi cambiamo di attimo in attimo, è inevitabile che a volte ci guardiamo allo specchio e stentiamo a riconoscerci. Ai miei personaggi capita spesso di fare queste considerazioni, li rende umani, credibili, intensi a mio parere. Forse tramite i miei personaggi, anche io mi sono posto queste domande e mi hanno aiutato a riflettere su di me. Questo ci porta inevitabilmente a crescere, perché quando si scrive è l’inconscio che prende il sopravvento e chi legge si immedesima totalmente. Ecco perché continuo a sostenere che la lettura sia una grande avventura, una crescita sia umana che spirituale.”
Spesso anche gli scrittori “odiano” certi personaggi, questo perché devono compiere delle azioni brutali verso i protagonisti o nei confronti di altri personaggi innocenti. Ti è capitato di provare antipatia per qualche personaggio in particolare, tra quelli che hai creato?
“Se dovessi pensare ai miei personaggi, non riuscirei a provare odio per nessuno di loro. Del resto, sono stato io a dargli vita, sono mie creature e, come tali, in ognuno di loro c’è una parte di me. Certo, ho provato antipatia per Elise mentre compiva determinate scelte, nonostante sapessi che era giusto che si comportasse in un certo modo, per Alex quando si è fatto trasformare in Bestia, perché aveva cancellato ogni sentimento di altruismo dal suo cuore, per Ryan per il ruolo fondamentale che svolgerà verso la fine della storia. Ma era giusto che si comportassero così, ognuno di loro ha seguito quella che era la propria indole. Qualcuno è riuscito a migliorare il proprio carattere, ad aggiustare il suo percorso di vita, altri invece hanno assecondato le voci nelle loro teste e sono stati artefici della propria storia.”
Parliamo di ambientazione. Dalla tua pagina personale Facebook e Instagram è possibile vedere la mappa creata per l’ambientazione della trama. L’hai disegnata tu? Come si crea dal nulla? E quanto è importante per la storia?

“Nel mio caso, un mondo creato da un mitico Dio dalle sembianze di unicorno, era necessario che ci fosse una mappa. La mappa aiuta ad inquadrare bene la storia, le azioni dei singoli personaggi, i loro spostamenti, ma soprattutto l’assetto politico di quel mondo. Ho disegnato personalmente la mappa, prima a mano, per gioco, anche per dare a me una certa coerenza nella scrittura. Mi piace molto descrivere con molti particolari le scene, come se le stessi realmente guardando, mi piace che i lettori abbiano un’immagine quasi cinematografica di quello che leggono, ecco perché era importante che fosse coerente con quanto descrivevo. L’immagine che puoi vedere su Instagram è rudimentale, creata da me su un sito chiamato Inkarnate – Maps, non è certo un lavoro professionale, ma rende abbastanza bene l’idea che volevo trasmettere.”
Ci sono stati dei momenti, durante la scrittura, in cui ti sei trovato in difficoltà? Mi riferisco al classico “blocco dello scrittore”, ma anche a scene particolarmente complicate da descrive. Se sì, quali? E come hai fatto a sbloccarti?
“A dire la verità ho avuto molti momenti di difficoltà durante la scrittura, c’erano giorni in cui non riuscivo a scrivere più di dieci righi, che magari il giorno dopo cancellavo e riscrivevo. Uno dei blocchi maggiori l’ho avuto nello sviluppare il viaggio di Jake, continuavo a chiedermi come un ragazzino di diciassette anni potesse scampare alla foresta, il luogo nel quale i più coraggiosi cavalieri avevano avuto paura di inoltrarsi. In questo mi è venuto incontro il personaggio di Woodie, che con la sua ironia e le sue battutine, ma con una saggezza fuori dal comune, mi ha svelato un suo segreto in modo da poter sviluppare poi il resto della storia. Ma per circa due o tre mesi la mia domanda fissa era: “Come ci arriva Jake a casa di Merlino?”

“Un altro momento difficile da scrivere è stato il ritrovamento del Flauto, volevo dare un tono solenne alla scena, non volevo che fosse banale e così ho fatto uno sforzo di memoria, ho pensato alla scena iniziale del Macbeth e ad alcune profezie del Profeta Isaia, trovando poi il giusto connubio per poter dar vita a personaggi ai limiti della realtà come le Sette Sorelle. Poi la prova classica l’ho ricreata basandomi sulla mia esperienza del genere fantasy: ogni eroe deve dimostrare di potersi guadagnare l’oggetto del suo desiderio. Ecco che ho riletto scene di Harry Potter, Percy Jackson, Magnus Chase, Eragon, Le Cronache di Narnia, Il Signore degli Anelli e così via, per capire in che modo il mio eroe, che era quasi arrivato alla fine della sua impresa, dovesse poi fare quel passo in più. Quindi ho rielaborato il tutto secondo una mia visione ed il risultato mi ha molto soddisfatto.”
Come mai hai scelto proprio questi antagonisti? (Morgana e Talia). Mi riferisco in particolare modo a Morgana, perché il suo personaggio è conosciuto nella storia della letteratura “arturiana”, e spesso, le viene attribuito un risvolto psicologico ambiguo nelle storie in cui è inserita, infatti secondo alcuni è malvagia mentre secondo altri fa parte dei buoni (come ne “Le Nebbie di Avalon”).

“Mentre scrivevo il finale alternativo a Biancaneve, che ha dato inizio al mio percorso, mi domandavo quale nome potessi dare alla famosa matrigna, se ci fosse nelle fiabe un personaggio abbastanza malvagio da poterla incarnare e, contemporaneamente, creare un collegamento tra Biancaneve ed un’altra fiaba. In quel periodo ricordo che stavo scrivendo delle canzoni ispirate proprio a “Le Nebbie di Avalon”, uno dei miei romanzi preferiti in assoluto, e la figura di Morgana mi ha sempre affascinato, sia come donna forte e determinata, ma soprattutto come quella donna che sullo sfondo ha avuto un ruolo primario nella vita di Artù e di Camelot. Infatti, troverai delle similitudini tra le due Morgana nel mio romanzo, l’affetto per Artù, quanto lei dica di aver sacrificato per lui, eppure c’è qualcosa che nella mia Morgana l’ha resa una strega assetata di vendetta, non solo l’incontro con gli Elfi che l’hanno iniziata alla magia oscura, ma un segreto, un capriccio umano, che indagherò meglio in un prequel sulla storia di Biancaneve.
Ecco che Morgana, diventa l’incarnazione del male, il male che non esiste per puro piacere per contrapporsi al bene, ma che ha avuto il tempo di svilupparsi nel tempo.
Talia è invece il nome che Giambattista Basile dà a La Bella Addormentata nel Bosco in Talia, il Sole e la Luna. Ho voluto dunque omaggiare lo scrittore (mio compaesano) dando questo nome alla fata malvagia, e alla mia infanzia, visto che ho inserito un po’ della Malefica di Walt Disney e un po’ delle diverse villains come l’Orchessa di Basile che compaiono nelle fiabe classiche.”
Come ultima domanda – tenendo presente che ogni lettore attribuisce in modo soggettivo un significato e una morale al libro appena terminato – ci racconti cosa volevi trasmettere con la tua storia? Quali sono i messaggi, la morale e i significati che lo scrittore vuole comunicare a chi che legge “La leggenda di Jake di Fairlith – il flauto magico”?
![jake vecchio - Copia (2) - Copia[704]](https://redvalentinedot.files.wordpress.com/2018/04/jake-vecchio-copia-2-copia704.jpg?w=406&h=536)
“Quando ho cominciato il mio viaggio in questo romanzo, non sapevo di voler trasmettere qualcosa, non sapevo che i miei personaggi volessero trasmettere qualcosa. Dopo averlo riletto diverse volte ho capito che sono diversi i messaggi che ne vengono fuori, perché ogni personaggio impara a sue spese una lezione. Grazie a Frida, la Regina delle Nevi, impariamo che amore vuol dire libertà di scegliere, non è devozione e non è possesso, amare vuol dire fare il bene dell’altro, se non proprio mettendolo prima dei nostri bisogni, in una quantità che sia grosso modo equa. Frida, Ryan (il cacciatore), Jake, Belle, Elise ci insegnano che la famiglia è un bene prezioso, che i nostri genitori cercano di agire sempre per il nostro bene, anche se a volte non ce ne rendiamo conto o ce ne accorgiamo quando è troppo tardi. A volte potranno fare scelte discutibili con la scusa di volerci proteggere, ma sono quelli che si sacrificherebbero per noi ad occhi chiusi. Jake ci insegna che credere in se stessi è la chiave per affrontare ogni situazione difficile, ogni problema, ogni stallo, che con le proprie forze, fatica e sacrificio, se sappiamo circondarci delle persone giuste, anche le maledizioni più terribili possono essere affrontate.
Belle ci insegna che in un libro c’è la risposta ad ogni cosa, che leggere ci permette di viaggiare, crescere, di aprire la mente, crescere e rapportarsi col mondo.
Elise ci insegna che l’amore spesso acceca, che per chi amiamo saremmo disposti a fare scelte molto discutibili, senza renderci conto delle conseguenze.
Il mio in fondo è un messaggio di speranza, perché anche nei momenti più bui, siamo noi con le nostre azioni a determinare chi siamo, non le nostre origini, non un futuro già segnato, ma solo ed esclusivamente noi, perché i nostri sogni, le nostre speranze, sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno per affrontare il mondo.”
Siamo arrivati alla fine della nostra intervista, vorrei chiederti ancora alcune informazioni veloci, che ho pensato potessero essere utili ai lettori: sai già quando sarà la data di pubblicazione del tuo romanzo? Potresti dire ai lettori interessati dove possono acquistarlo?
“Non so ancora quando il libro uscirà ufficialmente, probabilmente per l’inizio dell’estate, salvo complicazioni. Il libro sarà disponibile in tutti gli store online, nelle librerie ed ovviamente sul sito della casa editrice bookabook.“
Detto questo, non mi resta che farti un’ultima domanda conclusiva: quanto sei emozionato da 1 a 10 per la pubblicazione del tuo primo libro?
“Assegnare un numero compreso tra 1 e 10 per esprimere la mia emozione è troppo riduttivo. È già stata una sensazione indescrivibile vedere le prime immagini di Jake, un qualcosa che è sempre esistito solo nella mia mente e che adesso pian piano diventa tangibile, reale. Per cui la sola idea che il libro sta per essere finalmente pubblicato mi dà una gioia che è impossibile da descrivere, veramente unica.”
❃ ❃ ❃
Con questo termina l’intervista, ringrazio con tutto il cuore Francesco per aver risposto alle mie domande, per aver condiviso le immagini di Jake, ma soprattutto per aver accettato di collaborare con me in queste settimane, affidandosi al mio blog. Come sempre, se non lo avete ancora fatto, vi invito a leggere l’anteprima gratuita de “La leggenda di Jake di Fairlith – Il flauto magico” cliccando → QUI
Oppure visitate la pagina Facebook di Francesco per rimanere aggiornati su tutte le novità e sulla data di uscita del suo romanzo, fateci un salto seguendo il link → QUI
Spero che questa intervista vi sia piaciuta, fatemi sapere se avete letto l’anteprima e cosa ne pensate. E voi, quali domande vorreste fare ad uno scrittore/scrittrice? Se avete consigli fatemi sapere nei commenti!
A presto 😉
Valentina – Il Profumo dei Libri
Un’intervista davvero interessante, complimenti per le domande! Come avevo già detto la volta scorsa è un libro che mi ispira davvero tantissimo 🙂 La mappa mi piace un sacco!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Il suo lavoro è davvero interessante, non sapevo ci fosse un sito che permette di creare una mappa e questo è davvero utile 🙂 Grazie mille, provo sempre a migliorare con le “interviste”!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Già nemmeno io lo sapevo! 🙂 Stai andando benissimo 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona