✦ recensione ✦ L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello ✦ Oliver Sacks

Buondì Lettori!
So che siamo ormai ad agosto e sotto l’ombrellone ci si porta delle letture leggere e serene per alleggerire la mente, tuttavia, per i prossimi mesi che saranno più freschi e con una testa più riposata, vorrei segnalarvi questa lettura super interessante, da un autore scoperto da poco per quanto mi riguarda: il neurologo Oliver Sacks ci racconta, in formato romanzesco, gli incontri clinici più interessanti avvenuti nel corso degli anni della sua attività medica.
Sicuramente non è una lettura per tutti, o che potrebbe piacere a tutti, ma le persone interessate alla psicologia, alla malattia, e a questo genere di analisi, potrebbero trovarla una lettura gradevole.

Eccovi alcune info generali e poi mini-rece!

Titolo: L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello
Autore: Oliver Sacks
Editore: Adelphi
Pagine: 320
Genere: Narrativa contemporanea – Psicologia
Prezzo cartaceo Amazon: 11,40€
Trama: Oliver Sacks è un neurologo, ma il suo rapporto con la neurologia è simile a quello di Groddeck con la psicoanalisi. Perciò Sacks è anche molte altre cose: «Mi sento infatti medico e naturalista al tempo stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse anche sono insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall’aspetto romanzesco non meno che da quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia». Questo libro, che si presenta come una serie di casi clinici, è un frammento di tali Mille e una notte – e ciò può aiutare a spiegare perché abbia raggiunto negli Stati Uniti un pubblico vastissimo. Così, un giorno, Sacks si è trovato dinanzi «l’uomo che scambiò sua moglie per un cappello» e «il marinaio perduto». Si presentavano come persone normali: l’uno illustre insegnante di musica, l’altro vigoroso uomo di mare. Ma in questi esseri si apriva una voragine invisibile: avevano perduto un pezzo della vita, qualcosa di costitutivo del sé. Il musicista carezza distrattamente i parchimetri credendo che siano teste di bambini. Il marinaio non può neppure essere ipnotizzato perché non ricorda le parole dette dall’ipnotizzatore un attimo prima. Che cosa vive, se non sa nulla di ciò che ha appena vissuto? Rispetto alla normalità, che è troppo complessa per essere capita, e tende a opacizzarsi nell’esperienza comune, tutti i «deficit» o gli eccessi di funzione, come li chiama la neurologia, sono squarci di luce, improvvisa trasparenza di processi che si tessono nel «telaio incantato» del cervello. Ma queste storie terribili e appassionanti tendono a rimanere imprigionate nei manuali. Sacks è il mago benefico che le riscatta, e per pura capacità di identificazione con la sofferenza, con la turba, con la perdita o l’infrenabile sovrabbondanza riesce a ristabilire un contatto, spesso labile, delicatissimo, sempre prezioso per i pazienti e per noi, con mondi remoti altrimenti muti.
L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello è stato pubblicato per la prima volta a Londra nel 1985
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Dopo una prima introduzione alla neurologia e alla psicologia, temi ai quali non pensavo davvero da molti anni, considerato che l’ultima volta che li ho letti e studiati ero al liceo (ho frequentato l’ex socio-psico-pedagogico) e mi sono ritrovata davanti nomi come Freud, Piaget e altri studiosi divenuti famosi e studiati ancora oggi.
Non fatevi scoraggiare dall’introduzione un po’ corposa e quasi accademica, è necessaria al fine di far comprendere al lettore che, il nostro Dott. Sacks, si sta basando su testi clinici e studi che hanno subito una continua evoluzione nel corso degli anni (e meno male aggiungerei) e nel corso della narrazione le pagine trovano una loro scioltezza.

Il primo caso che viene analizzato è proprio quello dell’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, è interessante – anche se non è il più interessante tra tutti – e ci fa capire da subito che tipo di libro sarà quello pensato dall’autore: i capitoli sono scanditi ognuno da un caso diverso, più o meno complesso, riportando la vita del paziente e ciò che succede o fa scatenare la malattia.

La malattia e il “deficit”, sono il vero protagonista di questo libro, è molto interessante la prospettiva verso cui si guarda una malattia. ciò che toglie e ciò che amplifica.

[…] quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia. […]

Sono tutte analisi davvero interessanti, forse le parti che mi sono piaciute maggiormente riguardano la sindrome di Tourette e di Korsakov messe a confronto: se di quest’ultima il malato non ha coscienza, della prima ne è tragicamente consapevole e lotta per sopravvivergli.
Il dott. Sacks non si limita ad elencarci questi casi con freddezza, mi ha colpita molto l’umanità e la profonda compassione di un uomo che è stato quasi tutta la vita in contatto con malati gravi e non ne ha mai perso nemmeno un grammo. Il suo obiettivo finale, non importa quanto grave e profonda sia la malattia di un paziente, è sempre quello di aiutarlo ad avere una vita, una vita quanto più libera e spensierata gli venga concesso.
Nessuno, neanche il più solo e malato dei pazienti viene abbandonato, il dott. Sacks ne segue il progresso e sperimenta una cura finché non si ritiene soddisfatto.

E’ davvero il dottore che tutti vorremmo incontrare qualora ci ammalassimo. E voi lo avete letto questo libro? Vi piacciono queste raccolte? Per me era la prima volta e devo dire che mi è piaciuto: ⭐⭐⭐⭐/5.

Valentina ✦ Il Profumo dei Libri

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