“L’attimo in cui l’uomo è più colpevole non è necessariamente quello in cui solleva l’arma per uccidere qualcuno. La colpa viene prima, la colpa è nell’intenzione.”
Buondì amici del Blog ❤️
Oggi vorrei portarvi, come piccola recensione, una delle letture più coinvolgenti degli ultimi mesi: Le braci, di Sandor Marai, di cui non avevo mai letto nulla in passato e che mi ha fatta letteralmente innamorare di questo libro.
Vi lascio delle piccole info e poi chiacchieriamo.
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Titolo: Le Braci
Autore: Sandor Marai
Editore: Adelphi
Pagine: 181
Prezzo cartaceo Amazon: 11,40€
Genere: Classici – Narrativa contemporanea
Trama: Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null’altro contava per loro. Perché? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: “una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione”. Tutto converge verso un “duello senza spade” ma ben più crudele. Tra loro, nell’ombra il fantasma di una donna.
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Potrebbe non attirarvi, perché è una lettura un po’ datata o perché la copertina non dice molto, in realtà dopo averne letto la trama mi ha incuriosita tantissimo e sono andata a caccia di una edizione che fosse economica. Ovviamente ho fatto uno shopping sfrenato da Libraccio (che vi consiglio per i libri un po’ vecchiotti perché costano poco e in realtà non sono neanche messi così male) e non appena arrivato il pacco mi sono messa a leggere.
E wow! Non me lo aspettavo proprio ma è davvero un bel libro e mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine; dovevo assolutamente sapere il motivo per cui due amici, che vivono come fratelli, non si rivedono se non dopo 41 anni di lontananza per spiegarsi, prima di morire perché ormai anziani, il motivo che li ha separati. Sullo sfondo questo segreto tremendo che genera tensione nel lettore e che lo porta a fare le più disparate congetture per capire, per entrare nella testa dei protagonisti.
Mi ha fatto impazzire e l’ho anche raccontato contemporaneamente a Carlotta e al mio ragazzo, perché ormai eravamo tutti strapresi dalla storia e dovevamo sapere come finiva. Il monologo del generale, Henrik, che aspetta questo confronto da tutta la vita è spettacolare; il modo in cui la sua “vendetta” viene orchestrata e spiegata dall’autore, tramite le parole del protagonista, mi ha lasciata col fiato sospeso. Non posso che dargli ⭐⭐⭐⭐⭐/5 e consigliarvelo perché proprio non ho parole da quanto mi è piaciuto.

Note sull’autore. Scrittore, poeta e giornalista ungherese. Nato nell’odierna Kosice, in Slovacchia (allora parte dell’Impero austro-ungarico). Nel 1928 si trasferì a Budapest dove, nel corso del ventennio successivo, pubblicò numerosi romanzi in lingua ungherese (I ribelli, 1930; Le confessioni di un borghese, 1934; Divorzio a Buda, 1935; L’eredità di Eszter, 1939; La recita di Bolzano, 1940; Le braci, 1942).
E voi lo avete letto? Vi ispira?
Valentina ★ Il profumo dei libri