Recensione – L’amante di Lady Chatterley, D. H. Lawrence

“Le belle idee vengono alle classi superiori, ma i sentimenti, la vita vera, bisogna cercarla nella gente del popolo.”

Cari amici Lettori, bentornati e/o benvenuti sul nostro blog!
Dato che sembra essere momentaneamente passata la mia mania per i libri sulle streghe, ho proprio paura che mi stia iniziando quella per i classi (di nuovo); dunque non stupitevi se vedrete una carrellata – almeno da parte mia – di letture “retrò”. Ma iniziamo subito con quella proposta per voi questa settimana: L’amante di Lady Chatterley, di D. H. Lawrence. Si tratta di un romanzo rimasto a vegetare nella mia libreria da parecchio tempo, poiché infatti non avevo ancora trovato il giusto mood per leggerlo. Ultimamente mi sono sentita un po’ svuotata, senza stimoli particolari per la lettura, credo di aver vissuto una specie di “blocco del lettore”, guardavo un libro e mi dicevo “ODDIO NON CE LA POSSO FARE”, cosa praticamente mai successa in vita mia.
Ma sono curiosa di sapere se VOI avete mai vissuto momenti di stop con i libri e come avete fatto a superarli: RACCONTATE!
E prima della recensione, come sempre d’altronde, vi lascio la scheda libro!


Titolo: L’amante di Lady Chatterley
Autore: David Horace Lawrence
Editore: Newton Compton Editori- Unabridged edizione
Pagine: 312
Prezzo cartaceo Amazon: 4,65€
Trama: L’amore adultero tra una nobildonna e il proprio guardia-caccia narrato in questo romanzo, il più celebre di D. H. Lawrence, scandalizzò a tal punto l’Inghilterra da essere immediatamente proibito in tutti i Paesi di lingua inglese. In realtà quest’opera difende appassionatamente le ragioni dell’amore, della passione più autentica e travolgente, della ricerca spregiudicata di un sentimento libero, genuino, intenso, di fronte a tutte le regole, i pregiudizi e le convenzioni che finiscono con l’incatenare ogni vero sentire. Giustamente i due personaggi di questo romanzo, diventato quasi mitico, Connie Chatterley e il guardiacaccia Mellors, si sono imposti, nell’immaginario contemporaneo, come modelli di una vitalità trasgressiva, intesa come ritorno alle energie pure della natura.


Il primo termine che mi viene alla mente quando penso a questo romanzo è: RIVOLUZIONARIO.
La data di prima pubblicazione risale al 1928 e venne considerato così scandaloso da farne proibire la pubblicazione – soprattutto in Inghilterra – a causa dei numerosi riferimenti erotici e scene che, per l’epoca, erano decisamente esplicite. Tuttavia, come viene descritto dalla trama, è un’opera che si prefigge di mettere in risalto l’amore e la passione, soprattutto quella femminile di cui ci si interessava davvero poco e parlarne era considerato un tabù (beh, non che oggi la situazione sia migliorata di molto); ma quello che mi ha colpita maggiormente infatti, oltre all’argomento e agli anni in cui viene scritto, è che sia stato scritto da un uomo, un uomo che scrive un romanzo sul sesso e sulle donne in generale. Beh, diciamo che ha parlato anche della virilità e della passione dell’uomo, non ha tralasciato nulla ma ha comunque incentrato la storia su una donna, molto intelligente, moderna, che ha fatto esperienze amorose da sempre e che viene spenta a poco a poco a causa di un matrimonio che la rende infelice.
E allora come si fa a vivere in queste condizioni? Quando si è sposati e non si ama il proprio compagno/a, come si può trovare la felicità? Se leggerete questa storia avrete modo di scoprire la storia di Connie e Clifford e del naufragare del loro matrimonio, nella disperazione di una e nell’indifferenza dell’altro, e la comparsa di Mellors, che un semplice guardiacaccia non è, è bensì un uomo sensibile, romantico e passionale, incredibilmente intelligente e che purtroppo ha la disgrazia di appartenere alla classe lavoratrice e di dover combattere contro i pregiudizi di quelli che sono “borghesi” e nobili per nascita.

Ultimo adattamento cinematografico – 2015

I toni del romanzo in generale sono cupi, o almeno così li ho trovati per quasi tutta la mia lettura, stiamo parlando di una storia che avviene nell’immediato dopo guerra e il morale della popolazione inglese (e quella generale dell’Europa) è parecchio tetro, i discorsi e il modo di vedere la vita e il futuro sono decisamente negativi (e fa riflette, vero?); il momento che vivono i protagonisti è un momento di forte transizione legato all’industrializzazione e alla ripresa: questo segna particolarmente Connie, Mellors e Sir Clifford che subiscono il cambiamento nella loro quotidianità, chi con interesse, chi con angoscia verso l’ignoto, osservando il bosco sparire lentamente e l’avanzare dell’industria. Connie e Mellors, nella loro tristezza e solitudine perenne, riscoprono l’amore al quale non possono dire di no e la passione travolgente che li convince a stare insieme.

“La nostra è un’epoca essenzialmente tragica, perciò ci rifiutiamo di viverla tragicamente. C’è stato un cataclisma, siamo tra le rovine, incominciamo a costruire nuovi piccoli habitat, ad avere nuove piccole speranze. È un lavoro piuttosto duro; adesso non ci sono strade scorrevoli che portano al futuro: bisogna scavalcare gli ostacoli o aggirarli. Dobbiamo vivere, non importa quanti cieli ci siano crollati addosso.”

Di questo romanzo sono state fatte varie trasposizioni cinematografiche, la più recente vede un attore che forse tutti conosciamo per i suoi ultimi ruoli (Robb Stark in Game of Throns), ve li lascio di seguito perché potrebbe interessarvi vedere la differenza tra il più vecchio e il più moderno.

Posso solo consigliarvi di leggerlo perché è davvero piacevole e in qualche modo mi sono sentita come se fosse la lettura al momento giusto, mi è davvero piaciuto e quindi diamo 5/5 stelline!

Classificazione: 5 su 5.

Note sull’autore. D. H. Lawrence.
(Eastwood, Nottinghamshire, 1885 – Vence, Provenza, 1930) scrittore inglese. Frequentò il Nottingham University College, dove si abilitò all’insegnamento. Fece quindi l’insegnante, ma presto si dedicò interamente alla letteratura. Nel 1914 sposò una tedesca divorziata, Frieda von Richtofen, e visse con lei in Germania, Austria e Italia. Tornato in Inghilterra nel 1914, proclamò la sua avversione alla guerra. La sua fama di ribelle si accrebbe con la pubblicazione di un romanzo, L’arcobaleno (The rainbow, 1915), che venne bandito per oscenità. Negli ultimi romanzi di L., di ineguale livello artistico, trovano voce temi quali l’affermazione e il predominio, sia nella società che nel matrimonio. In L’amante di Lady Chatterley (Lady Chatterley’s lover, 1928) i temi del sesso, e il loro intrecciarsi con i rapporti di classe, sono svolti con un verismo senza precedenti; il romanzo suscitò un clamoroso scandalo, a tal punto che poté essere pubblicato in Inghilterra in edizione non purgata solo nel 1960.

Valentina – Il Profumo dei Libri

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