Il buon lettore è come un viaggiatore curioso: ogni libro scelto rappresenta l'inizio di un viaggio dove poter esplorare nuovi mondi e arricchire la propria mente. Emanuela Breda
«Credo che in tutta l’Inghilterra non avrei mai potuto trovare un luogo così discosto da ogni rumore mondano. Un vero paradiso del perfetto misantropo: e il signor Heathcliff ed io siamo fatti apposta per dividerci tanta solitudine» – Emily Bronte.
Buongiorno a tutti cari Lettori!
In questo lunedì, che non sa cosa fare, se piovere o far uscire il sole noi ci gustiamo (spero😝) una recensione, e nello specifico un romanzo classico, “Cime Tempestose” di Emily Brontë. Eh si oggi un bel classico che non fa mai male 😄.
Prima, la scheda Libro:
Titolo: Cime Tempestose
Autore: Emily Brontë
Anno di uscita : 1847
Pagine: 428
Genere: Romanzo
Sinossi. “Un romanzo in cui domina la violenza sugli uomini, sugli animali, sulle cose, scandito da scatti di crudeltà sia fisica sia, soprattutto, morale. Un romanzo brutale e rozzo – sono gli aggettivi utilizzati dalla critica dell’epoca – che scuoteva gli animi per la sua potenza e la sua tetraggine e che narra il consumarsi di un’inesorabile (sino a un certo punto) vendetta portata avanti con fredda meticolosità dal disumano Heathcliff. «Cime tempestose» è un romanzo selvaggio, originale, possente, si leggeva in una recensione della «North American Review», apparsa nel dicembre del 1848, e se la riuscita di un romanzo dovesse essere misurata unicamente sulla sua capacità evocativa, allora «Wuthering Heights» può essere considerata una delle migliori opere mai scritte in inglese. Tomasi di Lampedusa esprimeva il suo entusiastico e ammirato giudizio su «Cime tempestose»: ‘Un romanzo come non ne sono mai stati scritti prima, come non saranno mai più scritti dopo. Lo si è voluto paragonare a Re Lear. Ma, veramente, non a Shakespeare fa pensare Emily, ma a Freud; un Freud che alla propria spregiudicatezza e al proprio tragico disinganno unisse le più alte, le più pure doti artistiche. Si tratta di una fosca vicenda di odi, di sadismo e di represse passioni, narrate con uno stile teso e corrusco spirante, fra i tragici fatti, una selvaggia purezza’.” (Dall’introduzione di Frédéric Ieva).
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Chaterine e Heatcliff (accolto in casa dal padre di Chaty), crescono insieme e instaurano un rapporto di grande amicizia. Quando Chaterine decide però di sposare il signor Linton, si rende conto di amare l’amico di infanzia, ma non lo considera altolocato per poterlo sposare e questo sarà l’inizio della fine per entrambi.
La storia di questo amore-odio tra Heatcliff e Chaterine, è caratterizzato da orgoglio, gelosia e vendetta. Si autodistruggono a vicenda.
Heatcliff vuole vendicarsi del fratello di Chaterine, Hindley, che l’ha sempre maltrattato sin da bambino. Arriva così a sposare la cognata di Chaty, Isabella Linton, che maltratta in maniera indicibile. Lui è infelice e vuole che tutti quelli che gli sono intorno sia infelici altrettanto, se non di più.
Chaterine, è una ragazzina viziata, vanitosa, sicura di piacere a tutti e anche un pò infantile.
Non lo amo perché è bello, ma perché è ancora più uguale a me stessa di quanto possa esserlo io” – Chaty su Heatcliff.
Iniziai a leggere questo romanzo alcuni anni fa, consigliatomi da una ragazza che me ne decantò le lodi. Be, devo dire la verità: lo interruppi arrivando nemmeno a metà, non mi riuscì proprio di continuare a leggerlo! Lo trovai alquanto pesante e noioso.
L’anno scorso invece mi sono detta: “Voglio provare a rileggerlo! Sono passati diversi anni e voglio vedere davvero se non mi piace”.
Ebbene, la lettura è scorsa davvero veloce, e non ho faticato così tanto come feci da ragazzina ma, eh si ci sono dei ma!
La trama non è male ma dopo le prime 100 pagine ho iniziato ad odiare sia Heatcliff che Catherine!
Il primo odioso come non pochi, diciamocelo, vendicativo, cattivo se non perfido! Li ho trovati entrambi un po “psicolabili” 🤣
Due secondi prima si amano, due secondi dopo, si odiano a morte 🤦♀️ Un momento prima “No Heatcliff vieni qui da me”, subito dopo una bella tirata di capelli, allucinante!
Per non parlare anche della domestica, Ellen Dean, la voce narrante, sembra la padrona della casa. Spesso mentre leggevo mi domandavo: “Ma comanda lei che non è la proprietaria?!”.
Dopo un po tutto questo ha iniziato a infastidirmi maggiormente; più la cattiveria di Heatcliff aumentava più la mia antipatia diventava sempre più grande.
Il paragone con Jane Austen è stato quasi automatico, almeno per me. Due letture sicuramente completamente diverse, due modi di scrivere diversi ma al contempo intriganti.
E’ comunque brava, devo ammetterlo, nella sua scrittura la Brontë. Come dicevo prima, non è né lenta né noiosa. E’ un romanzo particolare, fuori dagli schemi, considerato un romanzo anche gotico, in quanto sono presenti degli elementi che ricordano questa tipologia di lettura. Di fatti spesso mi sono trovata in preda a sensazioni strane in quanto certi avvenimenti ti lasciano con dell’angoscia addosso.
Ora sono molto incuriosita a leggere altri suoi romanzi: Quali mi consigliate?
Esistono inoltre svariate interpretazioni cinematografiche del romanzo ma quello del 1992 è quello più famoso, diretto da Peter Kosminsky.
Ralph Fiennes e Juliette Binoche.
E voi lettori? Che mi dite di Cime Tempestose? Fatemi sapere quali impressioni avete avuto quando l’avete letto o se lo leggereste 😃
Note sull’Autore:
Terzogenita di un parroco anglicano di origine irlandese, uomo eccentrico e chiuso. Quando la madre muore nel 1821, il padre si ritrova a dovere crescere cinque figlie femmine e un maschio. La tisi si porta via le due sorelle maggiori e le altre, che vengono affidate alle cure della zia materna, vivono anni solitari tra le brughiere selvagge. Nel silenzio della natura Emily Brontë scopre la passione per la letteratura, condivisa anche con le sorelle Anne e Charlotte. Le tre sorelle iniziano a scrivere racconti e poesie. Nel 1842 Emily decide di fare l’insegnante. Del 1848 è il romanzo Cime tempestose che diviene presto oggetto di scandalo: i critici lamentano la mancanza di un fine morale della vicenda. Oggi il romanzo è considerato un classico della letteratura mondiale e uno dei migliori esempi della letteratura vittoriana.
La salute della scrittrice va via via indebolendosi; muore di tubercolosi a soli trent’anni, il 19 dicembre 1848.
Io l’ho letto da ragazzina e ricordo ancora come mi sono sentita alla fine del romanzo. Ad oggi, credo sia uno dei più bei libri mai letti. È davvero interessante rileggere dei libri dopo anni di distanza. A me era capitato con “La coscienza di Zeno”. A 17 anni l’ho trovato noioso e lento, all’Università invece l’ho riscoperto. L’ho letto con occhi sicuramente diversi e più maturi, scoprendo, tra le righe, tantissimi messaggi e significati.
Un saluto! 🙂
Jessica
Assolutamente d’accordo! Sicuramente la maturità degli anni e un approccio più riflessivo alla lettura fa vedere in maniera completamente diversa certi libri che in precedenza nn ci sono piaciuti per niente 😅😝 sono d’accordo anche sul finale di Cime Tempestose 😱
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito.. perché la lettura è un'immortalità all'indietro."
Umberto Eco
Io l’ho letto da ragazzina e ricordo ancora come mi sono sentita alla fine del romanzo. Ad oggi, credo sia uno dei più bei libri mai letti. È davvero interessante rileggere dei libri dopo anni di distanza. A me era capitato con “La coscienza di Zeno”. A 17 anni l’ho trovato noioso e lento, all’Università invece l’ho riscoperto. L’ho letto con occhi sicuramente diversi e più maturi, scoprendo, tra le righe, tantissimi messaggi e significati.
Un saluto! 🙂
Jessica
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Assolutamente d’accordo! Sicuramente la maturità degli anni e un approccio più riflessivo alla lettura fa vedere in maniera completamente diversa certi libri che in precedenza nn ci sono piaciuti per niente 😅😝 sono d’accordo anche sul finale di Cime Tempestose 😱
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