– RECENSIONE – La Corte di Rose e Spine

Buonsalve Divoratori,
vi siete mai sentiti fuori posto? Necessari per gli altri ma superficiali per voi stessi? Adatti ma inadatti al tempo stesso? Soddisfatti ma anche insoddisfatti, con quella parte di vuoto all’interno che non sapete come colmare e di cui non ve ne rendete conto finchè qualcosa non avviene sconvolgendo tutto?
Ecco, questo penso sia quello avvenuto alla protagonista del libro oggetto di questa recensione: Feyre, una ragazza, una cacciatrice.
Partiamo dunque alla scoperta de La Corte di Rose e Spine, primo capitolo della nuova trilogia di Sarah J. Maas.

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  • Titolo: La Corte di Rose e Spine (A Court of Thorns and Roses #1)
  • Autore: Sarah J. Maas
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Chrysalide
  • Genere: narrativa fantasy
  • Pagine: 406
  • Data di pubblicazione italiana: marzo 2019
  • Prezzo: 14,36€ cartaceo (Amazon) / 8,99€ eBook (Amazon)
  • Sinossi: “Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell’istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l’arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.” Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge “ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita”. Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un’ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo…

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Vi avviso subito: arrivati alle ultime pagine di questo libro, avrete due tentazioni forti. La prima vi farà cercare il suo seguito prima di subito. La seconda vi farà iniziare la lettura della storia da capo, pur di ritrovarvi una seconda volta in quella foresta buia in cui Feyre uccide con la sua freccia di frassino un Fae dalle sembianze di lupo, e in quel cottage dove in seguito irrompe Tamlin, o in quella maledetta sala del trono ai piedi della Regina Suprema.

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I primi capitoli sono i più lenti, si svolgono nel regno dei mortali e si concentrano sulla vita dura e amara della protagonista: una ragazza che ha dovuto crescere in fretta provvedendo al benessere della sua famiglia, del padre e delle due sorelle, in seguito alla morte della madre e alla loro caduta in povertà. Feyre è giovane ma anche scaltra e tosta, sa che per portare da mangiare alle sue sorelle Elain e Nesta, meno combattive di lei, deve lottare con tutte le sue forze, superare le sue paure e addentrarsi in territori pericolosi per cacciare animali, e lo fa senza chiedere niente in cambio o lamentarsi. La sua vita è circondata da spine e ostacoli. Quello che non sa è che proprio la sua risolutezza a uccidere e il suo odio nei confronti dei Fae, il popolo di fate che vivono al di là di un muro, nelle sette corti del regno di Prythian, la condurranno in prigionia da Tamlin, Signore Supremo della Corte di Primavera, cambiandole in meglio la vita. La vita di Feyre sarà all’improvviso circondata da bellissime rose. Tamlin, infatti, è un meraviglioso essere fatato, biondo, dagli occhi verdi, che non le farà mai mancare niente, le darà attenzioni, vestiti sfarzosi, e cibo in abbondanza, in cambio della sua compagnia forzata a Prythian, lontana dalla sua famiglia. Feyre, inizia, così, a rivalutare il popolo dei Fae, a conoscerne i segreti, i poteri e le minacce, e si innamora follemente di Tamlin, il suo bel carceriere, che a sua volta è schiacciato dal peso di una enorme maledizione, di cui lei potrebbe essere la chiave risolutoria.

La poca originalità dei primi capitoli, che mi ha dato l’impressione diconoscere già, per certi versi (la ragazza che viene portata a forza in un altro posto da un ragazzo, un carceriere quasi, una bestia, di cui poi si innamora – vedi La Bella e la Bestia per esempio), è stata ampiamente compensata dalla grande minuziosità con cui l’autrice ha creato i dettagli del suo mondo magico e dalla stupenda caratterizzazione dei personaggi, che ho amato in tutto e per tutto – soprattutto quelli maschili (tratto distintivo della Maas, per chi ha letto come me anche i libri dell’altra saga Il trono di Ghiaccio, sa che ogni personaggio maschile, anche le comparse più insignificanti, sono descritte da lei come dei gran fighi che si fa fatica a dimenticare).
dc82b90ccea846dd3e5ba161c06846d7.jpgLa fata che nasconde la bestia, Tamlin, ma anche il Fae dai capelli di rame Lucien con il suo occhio metallico, e poi non dimentichiamo il mio preferito, Rhysand, il tenebroso cattivo-buono dagli occhi viola, sono solo alcuni dei personaggi con cui l’autrice vi farà sospirare e sognare.
La scrittura della Maas è scorrevole ma lo stesso molto descrittiva, viva e dinamica, e la trama, pur essendo riempita di sentimenti e di sensualità (di più che nell’altra saga), è ricca di risvolti inaspettati e di azione. Le creature magiche sono all’ordine della lettura e in ogni momento spuntano fuori a movimentare la vita di Feyre e del suo amato Tamlin.

La storia d’amore è approfondita, romantica e anche erotica al punto giusto, arricchita dalla più piacevole distrazione di nome Rhysand, Signore Supremo della Corte della Notte, che ha vinto la mia preferenza assoluta pur agendo solo verso la fine del romanzo. Leggere la Maas è sempre una esperienza intensa per gli amanti del fantasy molto romantico, lei riesce a permeare di amore tutto quello di cui scrive e le scelte finali (e anche non finali) delle sue protagoniste tra i numerosi pretendenti non sono mai scontate.15754451._SX540_.jpg
Consiglio la lettura di questo libro in particolar modo a chi tende a letture sentimentali e fantasiose! Ma non dimentichiamo che l’autrice è capace anche di creare scene buie e quasi cruente, che lasciano col fiato sospeso per la descrizione del sangue e del dolore. La terza prova a cui viene sottoposta Feyre mi resterà impressa decisamente per lungo tempo.
A parer mio, la Maas riesce sempre a trovare la giusta quadra tra amore e violenza, passione e distruzione, ciò mi invoglia sempre a comprare e leggere i suoi romanzi, anche a “scatola chiusa” come nel caso di questa trilogia. L’ho comprata, infatti, senza neanche leggere la trama o una recensione al riguardo, ma solo perché è stata scritta da lei. Non sono rimasta delusa, come previsto. La protagonista è quel che è, forse un po’ banale in alcuni punti, ma neanche così tanto scontata come pensavo inizialmente; sono però, come dicevo prima, i personaggi e le atmosfere che la circondano a rendere il tutto speciale. Metto solo un accento su Lucien e Rhysand, i personaggi meglio riusciti il_794xN.1590074392_d4f2.jpgper il momento, nonostante siamo forse stati approfonditi poco in questo primo volume. Lucien col suo sorrisetto volpino e lo sguardo malizioso, mi ha conquistata subito, molto di più dell’impostato e timido Tamlin. La ciliegina sulla torta però è rappresentata dal Signore Supremo della Corte della Notte: che spettacolo! Rhysand: astuto, calcolatore, ironico, misterioso, pungente, apparentemente spietato e segretamente dal cuore (probabilmente) tenero. L’ho amato fin da subito. Gli occhi come le stelle e i capelli nero-blu non sono passati inosservati alla mia sete di lettura.

Dunque, che altro aggiungere? Ho già iniziare il secondo capitolo, La Corte di Nebbia e Furia, e con impazienza aspetto il 17 settembre per l’uscita del terzo, La Corte di Ali e Rovina. Ho scoperto, inoltre, l’esistenza di una novella (pubblicata solo in inglese per il momento) intitolata A Court of Frost and Starlight, che sarà l’ultimo volume che vede al centro le vicende di Feyre, come un ponte tra questa trilogia e la prossima che la scrittrice forse ha in serbo. Cito proprio Wikipedia: “Data prevista per l’uscita italiana sconosciuta. Novella che va a inserirsi tra la fine della prima trilogia e i prossimi libri con protagonisti il resto della Corte dei Sogni.” Purtroppo al momento non so altro, dato che non l’ho letto. Aspettiamo con ansia dunque anche questo libro e naturalmente i prossimi!

Siete d’accordo con me, divoratori? Lo avete letto? Vi ho incuriositi?
Volete affrontare le sanguinose prove con Feyre? Bisticciare con Lucien? Scherzare con Rhysand? O andare a cavallo con Tamlin?
Allora forza fatelo e fatemi sapere cosa ne pensate! ❤

 

VOTO:   voto_positivovoto_positivovoto_positivovoto_positivovoto_negativo

 

NOTA SULL’AUTRICE
Sarah J. Maas, laureata in Scrittura creativa, è una scrittrice americana di fantasy. Ha esordito nel 2010 con Il trono di ghiaccio, primo romanzo della saga omonima, scritto quando aveva sedici anni e inizialmente pubblicato in una piattaforma di self-publishing, dove divenne in breve tempo un vero e proprio fenomeno di popolarità.

 

Carlotta ~ Il profumo dei Libri

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