“Quando si fa notte l’uomo mi aspetta, perché l’uomo mi aspetta di notte?
Quando chiudo gli occhi l’ombra mi osserva, perché l’ombra mi osserva tutte le volte?
Nel buio l’uomo mi guarda, perché l’uomo mi guarda se muoio?
Quando sono solo l’uomo mi parla, perché l’uomo mi parla se non voglio?
Negli specchi la sua ombra mi trova, e io non ho ancora capito perché…
Quando mi nascondo l’uomo mi scova, e la sua ombra mi osserva quando lui non c’è.”
Ciao Lettori!
Ho appena finito di leggere Metempsicosi, il thriller paranormale, di Stefano Caruso – Calvin Idol nelle altre saghe – e devo dire che non vedevo l’ora di parlarne qui sul Blog.
Inquietante, avventuroso, divertente, misterioso.
Questi sono solo alcuni degli aggettivi che mi vengono in mente se penso a questa storia, nella quale si mescolano senza pietà un passato da Far West e il presente moderno in cui viviamo. La trama è così scorrevole che non ci si rende conto di aver letto un centinaio di pagine di fila in poche ore; avvincente da farti rimanere con il naso incollato alla carta, una tensione che personalmente mi faceva camminare avanti e indietro in salotto mentre stavo leggendo (che sfigata che sono, si vede che non sono abituata a questo genere di libri).
Ma il punto qual è?
Dovevo andare avanti e sapere cosa sarebbe successo a Sebastian, Emlyn, Phil e Silenzio, i protagonisti della storia, tutti sensitivi grazie all’uso del Nac-B, una droga di cui sopratutto Sebastian è diventato dipendente e che lo ha reso, nel corso degli anni, un professionista nel settore del paranormale.
I personaggi vengono tutti ingaggiati da un “mandante”, per risolvere il mistero dei bambini scomparsi nella cittadina di Tumbleweed, la quale sembra essere rimasta fossilizzata agli anni dell’antico Far West e così anche i suoi abitanti, del tutto stravaganti e un po’ inquietanti.
Con tale espediente narrativo, che personalmente mi ha ricordato tantissimo Dieci Piccoli Indiani (anche se non so se Stefano sarebbe d’accordo con questo) veniamo condotti nella vita di Sebastian, il personaggio sicuramente meglio sviluppato e approfondito, anche grazie ai numerosi flashback che, ad intervalli regolari, interrompendo momentaneamente la narrazione, allentano la tensione e ci raccontano del passato sofferto e tormentato del protagonista.
Dotato di un forte sarcasmo e di una simpatica autoironia, Sebastian, inizia le sue ricerche, facendo conoscenza con i suoi compagni di avventura – dei quali sarei stata curiosa di leggere qualcosa di più – e con gli abitanti della città, finendo inevitabilmente per crearsi nemici e amici, e che si potrebbe definire “malata” a tal punto da trascinarli all’interno di una perenne traslazione da incubo.
E’ un libro la cui narrazione tiene altissima l’attenzione del lettore, e tende a farsi leggere velocemente nonostante le sue 479 pagine, tuttavia, per una questione di comprensione maggiore, mi sono vista riprendere in mano alcune frasi o capitoli. Sono presenti infatti dei cambi di scena molto veloci, ed essendo dentro questa non-realtà, in alcune parti, risulta difficile anche per il lettore distinguere ciò che è vero, da ciò che non lo è; in effetti in alcuni momenti sono andata un po’ in confusione, ma sono sicura che questa reazione fosse specificatamente voluta dall’autore, in modo tale da poter trasmettere completamente lo smarrimento e il panico dei protagonisti.
E’ un libro che stimola il lettore e lo porta a ragionare, ad interrogarsi, nulla è lasciato al caso e quindi non si può evitare di fare congetture e ipotesi su quanto sta accadendo. Gli eventi sono intrecciati in modo tale che si può solo apprezzare il lungo lavoro che c’è stato dietro alla stesura di Metempsicosi.
Ne sono davvero soddisfatta e mi sento di consigliarlo anche a chi, come me, non legge spesso questo genere letterario, mi ha davvero divertita, ma consiglio al lettore di non farsi prendere dalla fretta e di leggerlo con calma, concedendogli la giusta concentrazione. Vorrei inoltre cogliere l’occasione per ringraziare l’autore, Stefano, per avermi dato la possibilità di leggere la sua opera (che tanto tra poco toccherà al Lascito III).
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Se volete fatemi sapere in un commento cosa ne pensate, lo avete letto? Vi è piaciuto?
Valentina ∼ Il Profumo dei Libri
Bellissima recensione! Mi trovo d’accordo su tutto quanto!
Una lettura molto avvincente e particolare
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Ci ho messo un sacco a scriverla perché continuavo a ragionarci su, è stata un’impresa 🤣
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