GIORNATA DELLA MEMORIA

auschwitz.jpg

Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Nel 2005 le Nazioni Unite stabiliscono che questo sarebbe stato il giorno dedicato alla Memoria delle vittime dell’Olocausto, dove all’incirca 6 milioni di ebrei e non persero la vita.

L’Italia conta tra le sue vittime quasi 8 mila perdite e i sopravvissuti sono solo all’incirca 840.

FOTO-COVER.jpg
Le sorelle Bucci insieme al cugino Sergio. Andra e Tati sono sopravvissute, ma il cuginetto ha perso la vita ad Auschwitz . 

Questo è il pezzo di storia più triste e sconvolgente che abbiamo mai vissuto.

Il giorno della memoria serve a tutti noi a NON DIMENTICARE L’ORRORE che è stato fatto all’umanità e tutte le vittime del sopruso nazista.

E’ un tema che tocca molti di noi e delle nostre famiglie: nonni, zii, zie ecc… hanno vissuto in qualche modo la tragedia sulla propria pelle.

Nella mia famiglia il mio nonno paterno è stato deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, come prigioniero di guerra. E’ stato Fortunato non solo di nome ma anche di fatto. Riuscì infatti a scappare poco prima della fine della guerra con un suo compagno di campo durante una delle famose “marce della morte”. Venne accolto dagli americani potendo così tornare a casa sano e salvo.

Tutto ciò mi ha sempre toccato profondamente e mi ha spinto a leggere molto sull’argomento. E’ un tema che suscita sensazioni e sentimenti di profonda tristezza, dolore, sofferenza e molto spesso rabbia verso l’essere umano, per ciò che può arrivare a compiere verso un suo simile.

Ecco che le parole di Primo Levi in Se Questo è un Uomo sono più che mai ADATTE:

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

Immagine correlata

Ely Aurora – Il Profumo Dei Libri

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...