Recensione – Storia del cane che non voleva più amare – Monica Pais

Guarda quel povero cane di nessuno. Chiamalo, dagli un po’ della tua merenda, fagli una carezza. E’ il Signore che te lo manda perché tu possa fare una buona azione verso una sua creatura così abbandonata.

San Giovanni Bosco

Buongiorno Readers ❤

Oggi vi parlo di una storia un po’ diversa e parecchio carica di emozioni, dall’autrice sarda Monica Pais, veterinaria e volontaria, dedita al salvataggio di quelli che lei definisce affettuosamente “rottami”: Storia del cane che non voleva più amare.

La fantastica casa editrice con cui abbiamo il piacere di collaborare, Longanesi Editore, ci ha consigliato questa lettura davvero piacevole e molto istruttiva. Quindi vi consigliamo di leggere la recensione e di andare a spulciare i titoli presenti nella loro Home, sono davvero molto interessanti.

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Ma prima della recensione, che forse sarà un po’ mini, vi lascio la scheda libro.

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cane storiaTitolo: Storia del cane che non voleva più amare
Autore: Monica Pais
Editore: Longanesi
Pagine: 112
Prezzo cartaceo dal sito di Longanesi: 12,00€

Sinossi: Mano è un randagio, un maremmano scontroso e taciturno, regale e bellissimo come i maremmani sanno essere. Ma quando arriva nella clinica di Monica non è più niente di tutto questo. È stato ripescato da un canale, incaprettato e con la museruola. Un pescatore di carpe lo ha notato dibattersi nell’acqua torbida e ha chiamato i soccorsi. Ora, sul tavolo da visita, quello scheletro di cane stremato e semiannegato sembra solo uno straccio intriso d’acqua e fango. Sta rivolto con il muso verso il muro, perfettamente immobile, e non risponde a nessuno stimolo. Ma se una mano entra nel suo campo visivo lui si difende con ferocia disperata: morde a vuoto l’aria, perché nessuno deve toccarlo. Morde per istinto, per scelta, per disperazione. Morde per paura.
In onore della sua missione di flagellatore di mani, il nuovo arrivato viene battezzato Mano e Monica si imbarca nella lunga avventura di curarlo e restituirlo al mondo dei vivi. La aspetta una delle sfide più lunghe, ardue e straordinarie con cui le sia mai capitato di misurarsi.
Questa è la storia del cane Mano, che dagli umani ha ricevuto la violenza più atroce e il dono dell’amore, e che degli umani toccherà nel profondo le coscienze.

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L’argomento di cui tratta questo libro non è dei più semplici, soprattutto per una persona come me, molto sensibile e che per i suoi amici pelosi andrebbe all’inferno. Monica Pais ci racconta un aneddoto capitato proprio nella sua clinica, lo racconta e lo romanza brevemente, permettendoci di venire a conoscenza di una storia cruda, vera e odierna come molti fatti di cronaca che – oserei – definire nera. Quello che era stato deciso per il cane, Mano, era un fato davvero terribile, fortunatamente, come Monica ci racconta, ci sono ancora persone che riescono ad avere pietà e coraggio per difendere coloro che hanno abbandonato la speranza. 

La storia è davvero molto commovente, si legge velocemente e con il bisogno sempre più urgente di sapere che andrà a finire bene il povero Mano. Devo riconoscere questa bravura alla scrittrice: mi ha davvero tenuta incollata alle pagine e, anche a distanza di giorni, mi ritrovo ancora a pensarci e ragionare. Per questo motivo la mia più che una recensione sarà una riflessione.

Ritengo che questa sia una storia molto educativa, che nelle sue poche pagine riesce a far riflettere il lettore, tanto che lo proporrei come lettura nelle scuole o come una attività di discussione di gruppo per sensibilizzare i ragazzini e i bambini di oggi, che purtroppo sono sempre più insofferenti e indifferenti verso i più deboli.

Quante volte abbiamo sentito al telegiornale notizie di cronaca in cui ragazzi, anche molto giovani, dettati dalla noia, dalla crudeltà, hanno torturato e ucciso poveri animali? Non solo cani, ma molti animali diversi.

Per questo credo sia una storia molto attuale, triste ma anche piena di speranza. Perché chiunque, che sia il cane o l’essere umano più solo e disperato al mondo, alla fine può trovare la forza di amare ancora e di fidarsi del prossimo. Il messaggio che viene trasmesso è di perseverare, sperare e amare, ossia qualcosa di così fondamentale che tutti dovrebbero averlo come pilastro alla base della crescita. Mi sento davvero di consigliare questo libro a tutti, grandi e piccini. 

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Monica e Mano

Note sull’autrice. 

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Monica e Palla

Monica Pais. chirurgo veterinario, nel 2003 ha fondato con il marito Paolo la Clinica Duemari di Oristano, dove esercita la sua vocazione di pasionaria prendendosi cura degli animali di famiglia e dei «rottami»: selvatici e randagi, gli «ultimi» del mondo animale. Nel 2016, dopo aver incontrato Palla e averle salvato la vita, Monica ha creato la onlus Effetto Palla. Oggi l’organizzazione è diventata una fitta rete di strutture veterinarie e di volontari che opera in Italia e all’estero occupandosi di animali in difficoltà, cercando adozioni, affidi e promuovendo progetti di sensibilizzazione.
Vi lascio inoltre i link per le pagine che riguardano le iniziative di Monica:

CLINICA DUEMARI → cliccate QUI

ONLUS EFFETTO PALLA → cliccate QUI

E voi? Avete amici pelosi? Vorreste leggere un libro di questo tipo? Ne avete letti?

Valentina ∼ Il Profumo dei Libri

2 pensieri su “Recensione – Storia del cane che non voleva più amare – Monica Pais

  1. Pingback: Wrap UP – POTENTISSIMO – 2020 ➳ Charlie e Vale – | il profumo dei libri |

  2. HO FINITO ieri sera di leggere questo libro, preso per caso, tra l’altro. Puoi immaginare l’effetto che mi ha fatto solo se ti dico che ho adottato una maremmana mix setter lo scorso anno da un canile dopo 8 anni di box.
    Questo libro è tenerissimo e potente è la cura del solo amore.
    Elisa

    Piace a 1 persona

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