La casa era alta, con un incredibile tetto di tegole a spiovente. Avvicinandosi a piedi dalla strada costiera, Gerald Nately pensò che fosse quasi una nazione a sé, un microcosmo geografico. Il tetto calava e s’innalzava irregolare sopra l’edificio principale e due ali stranamente angolate; la balaustra di una terrazza costeggiava una cupola a forma di fungo, orientata verso il mare; la veranda, affacciata sulle dune e sulla prateria scialba di settembre, era schermata e più lunga di un pullman. L’impennata del tetto dava l’impressione che la casa si accigliasse mentre incombeva su di lui.
Il compressore ad aria blu di Stephen King