– Recensione – Il mio nome è Nessuno

Buongiorno cari Lettori,

oggi parliamo di un libro davvero stupendo e che ho letto con estremo piacere: Il mio nome è Nessuno, di Valerio Massimo Manfredi. Credo che ormai ben pochi non conoscano Manfredi, acclamato e premiato scrittore, sfrutta le sue conoscenze archeologiche e storiche per scrivere di personaggi e di eventi che fanno parte della mitologia, della letteratura greca e romana o di eventi storici realmente accaduti, romanzando e narrando di personaggi che hanno compiuto grandi imprese e che da sempre sono al centro della nostra fantasia.

Mi è stato regalato il volume con la trilogia completa, di cui fanno parte:

  • Il Giuramento.
  • Il Ritorno.
  • L’Oracolo.

Ragazzi, che ve devo dì? Lo amo alla follia, avevo già letto e recensito Alèxandros, infatti se vi interessa vi lascio il link per andare a curiosare → CLICCATE QUI.

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manfrediTitolo: Il mio nome è Nessuno (la trilogia completa)
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Editore: Oscar Mondadori
Pagine e genere: 1031 – Narrativa Storica
Prezzo Amazon: 15,30€

Sinossi: Ulisse, Odysseo, Nessuno: l’uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari, l’eroe più formidabile e moderno di tutti i tempi è qui, in queste pagine. E ci parla in prima persona, raccontandosi con tutta l’umanità e il coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette secoli, più immortale di un dio.
Dalla nascita nella piccola, rocciosa Itaca alla formazione di uomo e di guerriero al fianco del padre Laerte, dalle braccia materne della nutrice Euriclea al vasto mare da navigare sino a Sparta, dalla abbagliante e pericolosa bellezza di Elena all’amore per Penelope, dal solenne giuramento tra giovani principi leali al divampare della tremenda discordia: questo romanzo, primo di due volumi, segue Odysseo fino alla resa di Troia, grandiosa e terribile. Prima ancora che inizi il nòstos – lo straordinario viaggio di ritorno – l’avventura già è costellata di incontri folgoranti, segnata da crisi profonde, dominata dall’intelligenza e dall’ardimento di un uomo capace, passo dopo passo, di farsi eroe.
La figura di Odysseo ha avuto lo straordinario destino di “reincarnarsi” infinite volte: i più grandi poeti lo hanno cantato, la sua orma profonda e sempre nuova è riconoscibile nei testi più importanti della letteratura di ogni tempo, a ogni latitudine. Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all’immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell’epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei e guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici familiari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno- lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con Herakles e Áias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente.
Con assoluto rigore ma anche con una vibrante adesione a questa materia “in continuo movimento”, Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità. Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene.

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Tra Alessandro Magno e Odisseo devo dire che preferisco il secondo, mi ricorda infatti i sabati mattina con mia madre e le mie sorelle, sedute sul divano a fare colazione e a leggere i libri illustrati su Ulisse o a vedere il film degli anni ’50 (quello lunghissimo da 5 ore). Leggere questo libro mi ha emozionata in ogni pagina, la storia di Odisseo la conosco bene ma Manfredi è stato davvero abile e capace nel romanzarlo e raccontare i dettagli di vita di questo eroe.

La storia inizia con la nascita di Odisseo, e le origini del suo nome scelto dal nonno Autolico, “colui che è odiato” o “colui che suscita odio”; veniamo immersi così nella terra montuosa di Itaca, la bella quanto piccola isola, l’ultima protezione a occidente delle terre greche. Viene narrata in uno stile scorrevole e completo, sotto tutti i punti di vista, la crescita del protagonista, delle sue imprese e delle sue ambizioni, già presenti in giovane età. Il primo libro della trilogia si concentra sulla scoperta del mondo greco e delle imprese del padre Laerte, eroe presente tra gli Argonauti; Odisseo viaggia, esplora la Grecia, prima con il padre e in seguito con quelli che diventeranno i compagni durante la guerra di Troia. Li vediamo tutti: Aiace, Achille, Menelao e Agamennone. Li vediamo lottare per conquistare la bella Elena di Sparta, e così in questa circostanza vediamo anche il primo incontro tra Odisseo e Penelope.

Gli eventi si susseguono e sono tutti concatenati l’uno all’altro in una reazione a catena di quelle che saranno le cause dello scoppio della più grande guerra di tutti i tempi.

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Diane Kruger, Troy 2004

Manfredi è così bravo e capace da farmi sentire il profumo degli ulivi, il frinire delle cicale e il calore del sole di Itaca sulla pelle; ma riesce a trasmettere anche il freddo delle notti in cui Odisseo è solo, senza i compagni, in un viaggio senza speranza e che non riesce a concludere.

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Sean Bean – Odisseo, Troy 2004

Ci fa sentire il rumore delle spade che si incrociano e le grida degli uomini morenti sul campo di battaglia, la disperazione di coloro che sanno che non vedranno più la patria, la moglie e i figli. Ci descrive la guerra di Troia come mai nessuno ha fatto prima d’ora, il legame tra i personaggi e gli intrighi politici che sono alla base della conquista.

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Achille – Brad Pitt, Troy 2004

Nel secondo libro ripercorriamo la fine della guerra, l’inganno del cavallo e la partenza con la conseguente perdita della rotta, sempre più lontano, sempre più distante da Itaca, dal figlioletto Telemaco e da Penelope. L’autore entra nel dettaglio dei pensieri di Odisseo, leggiamo del suo modo di pensare, di come la guerra abbia influito su di lui e di come quello stesso stile di vita, che ormai gli appartiene da dieci lunghi anni, non riesce a togliersi di dosso.

Non è più l’Odisseo di una volta, non rispetta gli dei e per questo viene punito severamente. Poseidone non gli permetterà più di fare ritorno alla sua amata Itaca per molto tempo.

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Manfredi ci conduce in questo viaggio seguendo le tappe raccontate da Omero, ci spostiamo dall’Iliade e passiamo all’Odissea. Insomma una bravura e una conoscenza delle opere del “poeta cieco” tale da romanzare tutto il viaggio, l’arrivo finalmente nella sua Itaca e anche l’avventura successiva al di là delle terre conosciute.

Infine il terzo volume, che al momento sto leggendo, è ambientato negli anni ’70 ad Atene, durante gli anni di rivoluzione universitaria. Sto ancora cercando di capire il collegamento con Odisseo ma mi aspetto di essere piacevolmente sorpresa da Manfredi, ancora una volta.

Insomma la mia è una recensione più che positiva, tutti noi conosciamo la storia e il personaggio di Ulisse, ce lo insegnano fin dalle elementari, fin dai primi rudimenti di storia gli insegnanti ci hanno parlato della Guerra di Troia e del lungo viaggio di ritorno, ma resta comunque il fatto che nessuno scrittore aveva raccontato così bene la vita di Odisseo e che questo è un libro che merita di essere letto così come merita di essere conosciuta e vissuta la Grecia, sia antica che moderna.

Raccontatemi se lo conoscete, se lo avete letto e cosa ne pensate.

Valentina ∼ Il Profumo dei Libri

2 pensieri su “– Recensione – Il mio nome è Nessuno

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