Il buon lettore è come un viaggiatore curioso: ogni libro scelto rappresenta l'inizio di un viaggio dove poter esplorare nuovi mondi e arricchire la propria mente. Emanuela Breda
Itzhak Stern: Ci saranno altre generazioni per quello che lei ha fatto. Oskar Schindler: Non ho fatto abbastanza. Itzhak Stern: Ha fatto tanto, invece.
Oggi in questa settimana speciale e di forti emozioni parleremo di uno dei libri a tema Olocausto più belli che ho letto sino ad ora: Schindler’s List di Thomas Keneally.
Ma prima la scheda libro e poi ci addentriamo nella recensione:
Sinossi. La straordinaria vicenda di Oskar Schindler, il giovane industriale tedesco che salvò la vita di migliaia di ebrei durante la persecuzione nazista. Amante del lusso e delle belle donne, considerato da molti un collaborazionista, Schindler riuscì a sottrarre uomini, donne e bambini allo sterminio, impiegandoli nella sua fabbrica come personale necessario allo sforzo bellico. Un’operazione rischiosa, con la quale mise in pericolo la propria vita. Commovente e indimenticabile, una pietra miliare della narrativa sull’Olocausto.
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Non ringraziate me se siete sopravvissuti. Ringraziate la vostra gente che si è
data da fare giorno e notte per salvarvi dallo sterminio. Ringraziate il vostro impavido
Stern, e Pemper, e alcuni altri che, pensando a voi e preoccupandosi per voi,
… hanno affrontato la morte ogni momento …
Ci sono libri che toccano l’anima, che la emozionano e la commuovono nel profondo: Schindler’s List è uno di questi.
Ammetto che ho letto il libro dopo aver visto il film, che ogni anno regolarmente mi guardo e che ogni volta mi fa piangere tantissimo.
Oskar Schindler.
Oskar Schindler è imprenditore e membro del partito nazista, che decide di andare contro le leggi razziali. Non solo contratta con gli ebrei polacchi per la realizzazione della sua azienda, ma riesce, con il pretesto di assumerli nella sua fabbrica come lavoratori a favore dello sforzo bellico, a salvare circa 1100 ebrei dai campi di concentramento.
Uno dei momenti più crudi del libro (come nel film) è senza dubbio il rastrellamento del ghetto di Cracovia.
Oskar assiste alla scena dall’alto di una collina mentre sta facendo un giro a cavallo.
Bambini, uomini, donne ed anziani vengono brutalmente sbattuti fuori dalle loro case. Vengono non solo picchiati crudelmente ma anche uccisi perché chiunque non viene trovato abile al lavoro, secondo le modalità naziste, non merita di vivere (circa 2000 tra anziani e bambini persero la vita in questa circostanza).
Chi venne invece considerato abile al lavoro fu trasferito al campo di concentramento di Kraków-Płaszów.
Oskar, assistendo a questo terribile massacro, ne fu molto toccato e decise in cuor suo di provare ad aiutare in qualche modo gli ebrei perseguitati.
Schindler dalla collina, non aveva mai assistito a simili orrori, commessi con tanto distacco
Schindler arriva a comprare letteralmente i suoi Schindlerjuden, mettendoli sulla sua lista e facendoli trasferire nelle sue fabbriche, salvandoli dai periodici stermini che si attuavano nei campi.
Liam Neeson & Ben Kingsley in una scena del film Schindler’s List.
Ho letto molti libri a tema Olocausto, ma questo insieme a “Se Questo è un Uomo” di Primo Levi, sono quelli che mi hanno segnata particolarmente e che mi hanno lasciato maggiori emozioni.
Ci sono molti momenti che mi hanno commosso, rabbrividito e turbato, ma se dovessi elencarli tutte ne uscirebbe un articolo lunghissimo e pieno di spoiler per chi non ha né letto il libro né visto il film!
Posso dire che una delle scene che mi è rimasta più impressa è quella con la bambina con il cappotto rosso, la piccola Gonia. La stessa bambina presente nell’omonimo film di Spielberg.
Il suo atteggiamento composto e apparentemente calmo le permise di uscire dalle file delle SS e scappare a nascondersi sotto il letto, e SALVARSI.
La Bambina con il cappotto rosso nel film Schindler’s List.
… la vide insinuarsi, con una freddezza sorprendente, fra le due guardie più
vicine e uscire dal cordone. Si muoveva con una lentezza spasmodica che, ovviamente, galvanizzava la sua attenzione… l’immagine della bimba in mezzo a quella selva di luccicanti stivali delle SS… nessuno la notò. Lei conservò quel suo passo fra il vacillante e il sussiegoso …
Ciò che mi ha colpito di più sicuramente è come quest’uomo, nazionalsocialista, seppe avere l’umanità, quasi totalmente assente in quel periodo, e comprendere che tutto quello che stava succedendo intorno a lui fosse sbagliato. Anche se non disdegnò – è vero – inizialmente i vantaggi del partito a cui apparteneva, comunque arrivò ad usare quegli stessi vantaggi a beneficio della salvezza degli ebrei. Capì che era giusto fare la sua parte per proteggere ed aiutare un popolo perseguitato e maltrattato sino all’incomprensibile.
Una delle donne salvate anni dopo disse:“Era nostro padre, nostra madre, la nostra sola fede. Non ci ha mai abbandonato.”
Ognuno di noi deve leggere questo libro anche se fa male, fa arrabbiare e fa soffrire.
So bene che leggere libri basati su temi così delicati non è facile, stiamo leggendo di qualcosa che in questo caso, purtroppo, è accaduto davvero.
Se però non continuiamo a leggere e a parlare dell’Olocausto sarebbe un grave errore. Abbiamo il dovere di toccare il nostro cuore e la nostra mente a memoria di ciò che è stato.
Abbiamo bisogno di ricordare perché questo non accada MAI PIÙ’!
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre” – Primo Levi.
Vi consiglio di leggere il romanzo con in sottofondo la colonna sonora del film (se non avete ancora avuto modo di vedere il film, ve lo stra consiglio), composta dal musicista John Williams e il violinista Itzhak Perlman.
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito.. perché la lettura è un'immortalità all'indietro."
Umberto Eco