[ intervista ] – Mirko Hilbrat

Cari Divoratori di Libri,

siete pronti per un’intervista frizzate e super interessante?
Come sapete, ho letto e recensito Le Gocce di Lazhull (proposta dalle nostre collaboratrici di Scrittura a Tutto Tondo), ma avevo ancora qualche piccola curiosità, così ho deciso di porre delle domande direttamente all’autore, Mirko Hilbrat.
Non si è tirato indietro, anzi, ha fornito delle risposte esaustive e decisamente ricche – ricche anche di SPOILER! 😀 quindi attenzione per chi non avesso letto il romanzo e fosse interessato. Ma basta, bando alle ciance, leggiamo!

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 1- Ciao Mirko! Sei un autore emergente, il tuo libro è stato pubblicato e adesso ti accingi anche a rivelare il secondo. Come sei arrivato a questi traguardi? Raccontaci un po’ la tua storia.

Ciao, grazie infinite dell’intervista prima di tutto. Sono molto felice di come tutto si sta evolvendo e spero vivamente che le cose migliorino sempre più. In verità il mio romanzo non “è stato pubblicato” ma l’ho auto-prodotto attraverso Youcanprint, quindi, se devo raccontare come sono arrivato a raggiungere questi piccoli traguardi, la prima cosa che mi viene da dire è: “con tanti sacrifici e credendoci io per primo”. La soddisfazione che mi sta regalando questo romanzo non è quantificabile, soprattutto considerando il lavoro che c’è dietro, dallo sviluppo della storia, la stesura e le revisioni, l’impaginazione, l’idea della cover, la pubblicità sui social… tutto è stato realizzato da me, ovviamente con l’aiuto di alcuni professionisti del settore che mi hanno seguito e aiutato a realizzare il prodotto finale, di cui vado veramente fiero.

La “mia” storia non ha nulla di speciale, sono da sempre un grande appassionato di fumetti, cartoni animati, videogames e ambientazione Fantasy a 360 gradi e da “ragazzo” (ormai ho quasi 40 anni) l’idea della storia che ho poi sviluppato non era altro che una trama per dare vita ad una campagna di giochi di ruolo. Molti dei personaggi presenti (Valek e Zyon soprattutto) erano i personaggi giocanti dei miei più cari amici. Poi col tempo le idee andarono ad ampliarsi, da un gioco di ruolo avrei voluto realizzare un fumetto, ma fare un fumetto da solo è difficile e di certo la mia competenza nel disegno, anche se abbastanza buona, non era all’altezza dell’impresa. Così ho tentato la strada del romanzo. Scrivere da sempre era il mio punto forte, decisi quindi di rimettere tutte le carte in tavola, modificare ed evolvere personaggi, aggiungere un protagonista (Rion) e poi cominciai a mettere piano piano insieme i pezzi del puzzle. Il risultato… spero sia apprezzato.

2- Le Gocce di Lazhull è un Fantasy molto ricco e variopinto, la tua fantasia decisamente galoppante. Ti sei ispirato a qualche autore in particolare? Chi sono i tuoi modelli e perché?

Grazie del complimento. Sono un amante del genere Fantasy in generale, ma se devo essere sincero la mia “libreria” interiore è più legata ai fumetti, ai videogames e agli anime che non ai libri. Ne leggo, certo, ma non c’è un solo autore a cui sento di ispirarmi. Ogni libro che leggo è fonte di ispirazione. Ogni scrittore è diverso, nel modo di raccontare, di sceneggiare, nel linguaggio che usa, ed io cerco di imparare prendendo un po’ qua un po’ là, migliorandomi sempre più. I modelli a cui mi ispiro sono sicuramente da ricercare negli anime giapponesi che amo tanto, in particolare negli shonen manga (che sarebbero quelli per ragazzi). Quello che ho fortemente voluto infatti era cercare di realizzare una storia Fantasy, con un’ambientazione tipica del Fantasy classico (medievale, cavalieri, principi e principesse, elfi e draghi, spada e magia), condendo il tutto con molti elementi tipici di questo genere di storie, come i poteri surreali e al limite del reale dei personaggi, scene di combattimento coreografiche, situazioni di duelli nelle quali emergono durante lo scontro il passato o la psicologia dei personaggi coinvolti, e via dicendo.

Spesso chi legge libri difficilmente si avvicina ad un fumetto, e chi legge fumetti magari ha difficoltà ad aprire un libro (ci sono anche le eccezioni, ovviamente, che si “nutrono” di tutto senza riserva) ma se il mio romanzo riuscisse ad assottigliare questa linea, facendo in modo che sia un appassionato di fumetti che un divoratore di romanzi possano apprezzarlo, e chissà, magari grazie al mio libro dare un’occhiata anche alla controparte spesso lasciata in disparte… allora forse potrei dire di aver raggiunto il mio vero traguardo.

3- Il protagonista Rion è un personaggio complesso, così come lo sono gli altri, ognuno con le proprie sfaccettature. Ti rivedi in lui stesso o in qualcuno di loro?

Rion è stato un personaggio “inserito” successivamente nella trama principale, perché avevo bisogno di un perno, un protagonista da mettere nel centro, visti i moltissimi personaggi di cui disponevo. Questo non vuol dire però che abbia voluto forzare il classico percorso di “prescelto che non sa di esserlo su cui la trama converge”, decisamente no. Rion è un elemento fondamentale dell’intera storia, certo, ma è anche un personaggio in una storia molto più grande e complessa che avrà un ruolo, come tutti, da giocare. La differenza con gli altri forse è che, essendo stato messo al “centro” del palcoscenico, è più sotto i riflettori (e nemmeno così tanto visto che nel secondo libro Rion… semplicemente NON c’è!!!).

Se mi rivedo in lui? Certamente, almeno in parte. Ogni personaggio ha qualcosa di me, anche se non ho voluto più di tanto creare una corrispondenza diretta tra loro e me, perché avrei avuto delle forzature che non sarebbero state utili alla trama. Ogni personaggio ha un “ruolo” ben preciso, un carattere e un’evoluzione, alcuni ispirati a personaggi dei fumetti che mi hanno particolarmente segnato, altri semplicemente funzionali alla storia. Ma diciamo di sì… Rion è forse quello più vicino al mio carattere: romantico, sensibile, benevolo.

4- L’Arconte è un personaggio che mi ha colpito particolarmente, puoi raccontarci di più su come hai studiato questa creatura? E come hai creato in particolare proprio “il popolo alato”, i Ketihs?

Gli “Arconti” nascono dal fatto che avevo bisogno delle guardie del corpo personali del Signore dell’Ovest (così come gli altri tre Guardiani hanno le loro…) ma ovviamente non volevo che fossero personaggi secondari o trascurabili nella storia (in verità nessuno lo è). Per quanto riguarda lo studio di quel tipo di creatura, è facilmente associabile agli Angeli del nostro Vangelo (figure che mi hanno sempre affascinato tantissimo) e visto che avevo intenzione di utilizzare entrambe le forme classiche (ali bianche e ali nere) ho studiato una trama che permettesse lo “sviluppo” di una sola razza alata nella loro controparte oscura, ossia i Ketihs e gli Shitek.

5- La trama di questo primo libro è molto complessa e articolata, puoi svelarci qualche piccolo dettaglio su cosa avverrà nel secondo volume? Qualche chicca o anteprima?

Cercherò di evitare spoiler… in ogni caso, per chi NON avesse letto Le Gocce di Lazhull, il primo volume de La Rosa dei Venti: SMETTETE QUI DI LEGGERE L’INTERVISTA!!!

Il secondo volume in realtà segna il “vero inizio” della mia storia. Tutto quello che accade ne Le Gocce di Lazhull fa da “calcio di inizio” a una serie di eventi che porteranno mondo e personaggi verso il loro “vero” percorso. Tutto è già scritto (e non nel senso più letterale della parola) e, come il lettore avrà modo di scoprire, ci sono eventi che si concatenano e faranno da domino per portare avanti il mio progetto fino al finale (che ovviamente è già bello e pronto!). Questo non vuol dire che sarà un percorso semplice né corto… ma confido nel fatto che ogni storia che si rispetti abbia i suoi tempi di narrazione.

Una rivelazione sul secondo volume in realtà l’ho data prima: Rion, il protagonista, NON ci sarà! Scelta coraggiosa oserei dire… se in Harry Potter l’autrice avesse deciso di eliminare Harry nel secondo libro, avrebbe funzionato lo stesso? Dipende ovviamente da come lo si fa. Rion non sarà presente, è vero, ma come non lo sarà per il lettore non lo sarà per gli altri personaggi, che parleranno di lui: sarà una figura citata, aleggerà tra le pagine pur non essendoci. Perché l’ho fatto? Prima di tutto perché la storia porterà a questo (basta spoiler, giuro), secondo perché volevo creare quel senso di “mancanza” che si ha quando una persona, che abbiamo sempre vicino e di cui non notiamo la presenza proprio perché la diamo per scontata, ci regala la sua assenza. A molti potrà non piacere questa scelta, a molti altri forse sì (magari non erano molto affini col protagonista e saranno felici di non vederlo), ma in ogni caso lo sviluppo del secondo libro sarà sicuramente “diverso” da quello che ci si potrebbe aspettare. Spero vivamente che riesca ad essere apprezzato tanto quanto il primo volume, ma non temete, niente di quanto precedentemente assaporato, emozioni, battaglie, personaggi, sotto-trame… verrà snaturato o lasciato indietro, anzi, tutto sarà amplificato. Preparatevi a dei capitoli finali che vi faranno prendere il cell e scrivermi direttamente in pvt per sapere come andrà avanti La Rosa dei Venti.

6- Lavorare con un promotore è un po’ diverso rispetto ad una casa editrice. Pro e contro? Come hai conosciuto Scrittura a Tutto Tondo?

Tramite i social network. In verità il lavoro di Rita e del suo team era proprio quello di cui avevo bisogno, quindi mi sono trovato (e mi trovo) benissimo a lavorare con loro. Come ho già detto è difficile fare tutto da soli, soprattutto per uno come me che di social non ha veramente nulla… ma devo confessare che l’utilizzo dei social media per questo tipo di cose è fondamentale. Non avendo una casa editrice alle spalle, in qualche modo il mio lavoro deve trovare modo di scivolare davanti agli occhi dei potenziali lettori, e Rita e Scrittura a Tutto Tondo sono bravissime in questo, per cui le ringrazio e approfitto per ringraziare anche Voi dell’interessante intervista.

Spero di aver soddisfatto le Vostre curiosità e vi mando un grosso abbraccio, nella speranza di una nuova intervista dopo l’uscita (ormai imminente) del secondo volume de La Rosa dei Venti.

Con affetto, Mirko.

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Caaavoli! Interessante, vero? Mentre leggevo le risposte sorridevo come una scema!
Che dire, l’autore ci ha già dato spunti su cui riflettere, spoiler da digerire (RION NON CI SARA’ PIU’ *SBAAAAAM*) e soprattutto una DATA da attendere per l’uscita del secondo volume! Nonostante il primo libro, a parer mio, abbia qualche difettuccio (trovate tutto nella recensione) sono troppo curiosa di leggere ancora e scoprire cosa c’è in serbo per noi!

Ringrazio infinitamente Mirko Hilbrat: gentilissimo e super soddisfacente; ringrazio anche le nostre collaboratrici di Scrittura a Tutto Tondo, sempre disponibili e cortesi.

Dunque, a presto, cari divoratori, restiamo in trepidante e divorante attesa!

 

Carlotta ~ Il profumo dei Libri

 

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