Recensione – L’idiota. Fedor Dostoevskij

Forse ora penserà che sono stupida o strana. Forse ne è valsa la pena.

Ogni volta che mi metto in testa di recensire un romanzo classico parto sempre con le migliori intenzioni e poi ne sento la pressione e la tensione sulle spalle, non è mai facile scriverne e mi sembra sempre – qualsiasi cosa io inserisca nell’articolo – di scadere nel banale e di ripetere cose già dette e stra dette; insomma alla fine cosa posso dire in più di quanto sia già stato evidenziato in precedenza? Non mi riferisco solo ad altri blogger, i classici vengono da sempre analizzati da grandi studiosi della letteratura, così come dagli insegnanti che ce li propinano a scuola, quando ancora non siamo pronti ad affrontare certi tipi di lettura. E mi ritrovo comunque a scervellarmi, a rimuginare e mi rendo conto di quanto stia facendo effetto l’azione-classico sulla mia mente.

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idiota.jpgTitolo: L’idiota

Autore: Fëdor Dostoevskij

Editore: Einaudi tascabili – Anno di pubblicazione 1868

Pagine: 612

Prezzo Amazon: 10,88€

Sinossi: E’ la storia della sconfitta di un uomo “assolutamente buono”, il principe Myskin. Un romanzo intricatissimo di avvenimenti, pieno di affetti opposti e di opposti sentimenti morali che dominano tutta l’opera entro cui si agitano bene e male, odio e amore.

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La prima impressione di fronte a questo mattoncino di libro è stata: oddio sarà pesante. In realtà non potevo sbagliarmi di più, perché è stata fin da subito una lettura davvero piacevole e scorrevole, oltreché davvero coinvolgente, grazie alla immensa bravura dell’autore. Ricca di dialoghi, meno macchinosa rispetto a Delitto e Castigo, ci troviamo di fronte ad un protagonista completamente opposto al tenebroso Raskol’nikov, il Principe Lev Nikolàevič Myškin, di ritorno in Russia dopo una lunga degenza in una clinica Svizzera, è il buono e ingenuo della storia, e per questo considerato appunto “idiota”. 

C’è anche chi mi crede un idiota, non ho mai scoperto perché. In verità, sono stato talmente malato da non essere molto diverso da un idiota; ma com’è possibile che sia idiota anche adesso, quando, io per primo, mi accorgo che la gente mi considera tale? Io entro e penso: “Mi credono idiota, ma io sono intelligente, e loro non lo sospettano nemmeno.

In una intricata matassa di avvenimenti, sensazioni ed emozioni umane – rese molto realistiche  dalla bravura dell’autore – veniamo trasportati nella Russia di metà Ottocento, a San Pietroburgo e nelle relazioni presenti tra le famiglie protagoniste. In un linguaggio del tutto originale e tipico di Dostoevskij, ci sono descrizioni di ambienti e dialoghi caratterizzati da dibattiti di idee religiose, politiche e morali. Spesso le frasi sono spezzate e brevi, come a battere un ritmo veloce e ossessivo in cui vengono ripetuti i nomi dei protagonisti con le tipiche “inclinazioni” russe. Il lettore è inevitabilmente e pienamente coinvolto e si sente parte della narrazione poiché è sempre a conoscenza della vita interiore ed esteriore dei protagonisti. 

Il protagonista assume il ruolo di idiota per eccellenza perché agisce da ingenuo e credulone, fidandosi di tutti i personaggi che interagiscono con lui nell’arco di breve tempo, racconta la sua storia completa di fatti anche molto personali; tuttavia proprio per questa sua spontaneità, come anche il suo modo del tutto originale di vedere il mondo, entra nel cuore delle persone.  Per questo motivo il principe viene apprezzato e viene amato dai protagonisti della storia, vi rimando soprattutto al monologo del principe sulla pena di morte e quello che ne pensa. Per questo vi rimando ad un articolo che ho trovato, è molto interessante e vi è estrapolato proprio quel tratto di monologo → SEGUITE IL LINK!

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Yury Yakovlev è il principe Myshkin, un film di Ivan Pyryev, The Idiot 1958

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I romanzi russi mi sono entrati nel cuore, non mi hanno mai delusa e non li ho mai dimenticati, soprattutto quelli di Dostoevskij. Trovo siano dei romanzi altamente formativi, o almeno, su di me hanno avuto un forte impatto riflessivo, e a distanza di giorni mi ritrovo a pensarci e ragionarci sopra, tanto che spesso rimando le mie letture successive proprio perché sento la necessità di avere più tempo per assimilare e comprendere il messaggio dell’autore, perché si, Dostoevskij vuole trasmette qualcosa al lettore e ogni libro scritto è dedicato ad un argomento specifico.  Non sono romanzi che riesco a leggere alla velocità della luce o in grandi quantità, però periodicamente ne avverto il bisogno: ho bisogno delle parole di questo fantastico scrittore. Inoltre è sempre molto curioso notare come, a seconda di quando li si legge, se ne avvertono delle impressioni e delle sensazioni differenti, tra 17 anni e 30 anni c’è molta differenza a mio parere. 

Mi sento davvero di consigliare questo autore, la letteratura russa deve fare parte del bagaglio culturale di ogni lettore, se siete amanti dei libri e delle buone storie è importante includerli, meritano di essere letti e apprezzati.

Noi non siamo solo quel che mangiamo e l’aria che respiriamo. Siamo le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentato da bambini, i libri che abbiamo letto. Sebbene molti usino le storie come puro intrattenimento esse sono, nel senso più antico, un’arte curativa.

Tiziano Terzani

Ogni volta che leggo un romanzo di Dostoevskij mi viene da chiedermi più volte se l’ho davvero capito, se ne ho data la giusta interpretazione; tuttavia mi rendo conto subito dopo che non è possibile giungere ad una conclusione effettiva, è un romanzo davvero complesso, complesso come lo sono i suoi protagonisti, umani, confusi, incerti e pieni di paure e sentimenti contrastanti. Capisco ora perché spesso nelle recensioni altrui si sente dire “ho dovuto rileggerlo”, oppure ancora, “la quinta volta che l’ho riletto mi sono reso conto di nuovi passaggi e di nuove sfumature nella trama”. 

Ragazzi è proprio questo il bello dei romanzi classici, e dei romanzi russi in particolare: ti chiedono di essere riletti ancora e ancora e ancora, e per questo motivo non verranno mai dimenticati. 

Vi lascio inoltre il link diretto per il film L’idiota che potete trovare su Youtube. Lo troverete diviso in due parti (entrambe belle lunghe, consiglio di vederselo a puntate). 

2886730001176_0_0_150_0.pngNote sull’autore. La vita di Fëdor Dostoevskij è abbastanza intricata, fitta di pubblicazioni e avvenimenti tragici, vi rimando alla pagina di IBS che l’ha riassunta davvero molto bene → SEGUITE IL LINK!

Valentina ∼ Il Profumo dei Libri

2 pensieri su “Recensione – L’idiota. Fedor Dostoevskij

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